Continua il nostro scambio di opinioni con Augusto, Matteo, Andrea, Demian, Natascia and Dominic. Questa volta abbiamo chiesto loro:
Raccontaci un caso di “collaborazione” (anche al di fuori del campo del design) che trovi particolarmente bello o significativo.
Augusto Pirovano – CriticalCity Upload
Uno dei tanti progetti realizzati grazie a kickstarter.com: dall’idea di uno e il desiderio di tanti si può realizzare (quasi) qualunque cosa senza dover aspettare un contratto dall’alto.
Matteo Uguzzoni – CriticalCity Upload
The Occupy Newspaper, bello il modo in cui l’hanno finanziato e bellissimo il prodotto.
Andrea Valle – Macchina Logotelica
Ne citerei due a cui sono molto legato. Il primo è il concetto di “delega autoriale” in Alighiero e Boetti. In molte sue opere Boetti allestisce complessi meccanismi che richiedono per la loro riuscita la collaborazione di molti altri soggetti. In assenza di questi ultimi, l’opera non esiste. Ad esempio, i disegni dei 50 kilim che compongono il più esteso ciclo della serie “Alternando da uno a cento e viceversa” sono realizzati da gruppi di studenti o da amici e collaboratori di Boetti seguendo il sistema di regole previsto da Boetti. Boetti mantiene perciò una precisa identità autoriale ma allo stesso tempo ha bisogno di altri soggetti. Le loro storie, competenze, idiosincrasie – e di frequente anche i loro errori e imprecisioni – sono inclusi nell’opera.
Il secondo è il concetto di “sistema in feedback” – spesso usato nella musica elettronica – in cui l’output di un sistema rientra come input del sistema stesso.
In particolare, quando l’output di un componente del sistema rientra come input di un altro componente. Ne derivano dinamiche tecnicamente non lineari e caotiche, che attivano vere e proprie forme di comunicazione emergente tra i componenti del sistema (siano essi oggetti fisici, moduli software, performer umani) che diventano una società senza controllo dall’alto (la famosa banda acefala del neolitico).
Demian Conrad – Fanatic Collaborative Magazine
La tradizione del preparare i biscotti di Natale in famiglia è un bellissimo momento di design collaborativo. Tutta la famiglia si mette a disposizione per progettare e produrre. Il papà pensa alla versione con i kirsch, la nonna a quello morbido facile da masticare, il nipote ne vuole uno che possa addentare in un sol boccone e la mamma sta attenta che i biscotti non brucino nel forno. Una micro linea di produzione fordiana cosparsa di gioia e zucchero a velo.
Natascia Fenoglio – Mandala Chicle
La parte collaborativa è fondamentale e fa parte del mio lavoro, per me è un passaggio obbligato relazionarmi con chi può, attraverso il proprio sapere, darmi gli strumenti necessari a sviluppare, almeno in parte, il mio progetto.
Dominic Wilcox – Between your thoughts and mine
Un duo che canta è un ottimo esempio di come due voci possono insieme creare una terza cosa differente. Le collaborazioni più interessanti sono quelle tra persone che hanno modi completamente differenti di lavorare, cantare, “fare”..